Si è conclusa sabato scorso a Katowice, in Polonia Cop24, la Conferenza delle Parti sul Clima del 2018 organizzata dalle Nazioni Unite. I propositi sono buoni, ma occorre intensificare a livello internazionale gli impegni verso un avviato processo di decarbonizzazione. Ogni Paese può, anzi deve fare la sua parte per cambiare, prima che sia troppo tardi, salvaguardando il futuro del Pianeta.
Alla conferenza sul clima 2018 hanno partecipato i rappresentanti di 196 paesi tra cui l’Italia che in quella occasione ha espresso la propria candidatura ad ospitare la Cop26, la conferenza dell’Onu sul clima, nel 2020: un impegno politico, finanziario e logistico significativo.
L’Italia è in prima linea nella lotta al riscaldamento globale e all’altezza di una grande sfida.
“Insieme al premier Giuseppe Conte abbiamo deciso di formalizzare la candidatura proprio pochi minuti fa”, è il tweet inviato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, direttamente da Katowice, nei giorni in cui si è svolta Cop24.
Cosa è emerso a Katowice? Sono state stabilite delle regole per mettere in pratica entro il 2020 quanto deciso durante la COP21, la conferenza sul clima di Parigi del 2015, con l’obiettivo di contenere le temperature medie del Pianeta, in costante aumento. In particolare, sono stati decisi i criteri con cui misurare le emissioni di anidride carbonica (CO2) e valutare le misure per contrastare il cambiamento climatico dei singoli paesi. Il clima cambia ed è sempre più chiaro che occorre agire.
I BAMBINI INSEGNANO AGLI ADULTI
Uno dei discorsi che ha colpito tutti, dalla classe politica mondiale alla stampa, è stato quello di Greta Thunberg, giovane attivista svedese, che ha fatto un discorso toccante e critico verso le istituzioni. Ha 15 anni ed è affetta da sindrome di Asperger. E’ in sciopero dalla scuola in quanto chiede al governo svedese e agli altri Stati di agire contro i cambiamenti climatici. Con proposte concrete aiutando i paesi in via di sviluppo e colmando le disuguaglianze sociali.
“L’istruzione è la chiave principale per rendere le persone consapevoli – ha detto la giovane attivista- l’unico strumento per convincere coloro ancora scettici circa il riscaldamento globale. Il compito della società civile – continua – dovrebbe essere quello di diffondere l’informazione, mettendo in discussione le scelte quotidiane. Sotto questo aspetto, un ruolo essenziale è svolto dai media, responsabili del modo in cui viene presentato il cambiamento climatico”.
Sotto l’emozionante discorso tenuto alla plenaria della Cop 24.
IL BILANCIO INCORAGGIANTE DI COP24 E L’ATTESA DELLE ALTRE CONFERENZE
Secondo alcuni osservatori e studiosi le decisioni maturate a Katowice non sono sufficienti per affrontare con tempestività il problema del cambiamento climatico. Altri invece, con i quali siamo in accordo, ritengono che questi incontri internazionali siano un modo per creare cooperazione e fiducia tra i paesi del mondo.
La prossima edizione si terrà a novembre 2019 in Cile, organizzata insieme con la Costa Rica. Due paesi che hanno intensificato il processo di decarbonizzazione.
Dopo toccherà a Cop26, in programma tra due anni, considerata cruciale per la piena operatività dell’accordo di Parigi del 2015 verso la riduzione delle emissioni di CO2 e la decarbonizzazione. L’obiettivo è contenere nei 2 gradi l’aumento medio della temperatura globale entro fine secolo rispetto all’era preindustriale.
Teniamo a ringraziare il meteorologo Luca Lombroso – con cui Ecovillaggio Montale ha collaborato nella realizzazione del progetto delle Ecopillole – per aver condiviso gli articoli, le foto, molte delle quali, scattate dallo stesso durante la conferenza. Ecco uno stralcio del suo commento:
“Ci sono alcune buone notizie: la prima è che il Presidente della Repubblica Mattarella ha firmato una dichiarazione congiunta con altri 16 paesi europei per sostenere una maggior ambizione negli impegni per la lotta al cambiamento climatico. Qui a Katowice poi l’Italia ha presentato un pacchetto di aiuti per L’Etiopia, nell’ambito dell’apposito fondo per l’adattamento destinato ai paesi in via di sviluppo. Per la COP 26 del 2020 il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha annunciato ufficialmente la candidatura dell’Italia. La sede ha una grande importanza per il ruolo diplomatico e di mediazione della Presidenza COP ed è occasione per mostrare le azioni virtuose del paese ospitante”.
E’ possibile leggere un bilancio più dettagliato su Cop24 nell’articolo di Meteo.net pubblicato da Lombroso.