Ecovillaggio Montale è tra gli attori dell’innovazione sostenibile e tra i sostenitori del Forum “E tu cosa fai?” Festival dello Sviluppo Sostenibile, organizzato dall’agenzia di comunicazione Mediamo.
Si tratta della tappa modenese del Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato in tutta Italia, per la terza edizione consecutiva, da ASVIS.
Il Forum si è svolto il 31 maggio e il 1° giugno nel Laboratorio Aperto Urbano ed ha visto la presenza di Ecovillaggio Montale con uno spazio espositivo in cui toccare con mano gli strumenti e i materiali dell’innovazione dell’abitare.
Il Festival dello sviluppo sostenibile è la più grande iniziativa nata per sensibilizzare giovani, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale. Lo slogan di quest’anno è “Mettiamo mano al nostro futuro”. Un incoraggiamento ed uno sprone a realizzare insieme quel cambiamento culturale per attuare il programma di Agenda 2030, i 17 obiettivi ONU per uno sviluppo sostenibile. Ecovillaggio Montale è impegnato nel raggiungimento dei Global Goals, bussola per un futuro possibile.
“Partecipare al Forum è stata un’esperienza molto positiva – commenta lo staff di Ecovillaggio. La strada per disinnescare il circolo vizioso è lunga e necessita di una sinergia con gli attori del territorio: dalle imprese, alle istituzioni, ai cittadini. È stato importante ascoltare e imparare dagli altri e al tempo stesso contribuire, presentando il nostro modello di bioarchitettura che nei prossimi anni avrà importanti sviluppi. Ecovillaggio Montale è un complesso residenziale che mira a raggiungere una sostenibilità integrata: sociale, economica e ambientale”.
La due giorni del Forum ha esposto e illustrato le tecnologie innovative che rendono massimo il comfort abitativo dentro e fuori le ecoresidenze di Montale. Un modello di progettazione, architettonica e urbanistica, dove uomo e natura sono in armonia tra loro. Ad illustrare le caratteristiche dell’ecoquartiere, indicato dagli organizzatori tra “i campioni di sostenibilità” l’imprenditrice Silvia Pini a partire dalle tre direttive principali:
- Abbandono dei combustibili fossili
- Riforestazione e gestione del ciclo dell’acqua piovana
- Stop alla produzione dei rifiuti, scegliendo la strada del riciclo e del riuso
È possibile scaricare le Slide della presentazione Ecovillaggio che ha suscitato curiosità e l’interesse del pubblico oppure guardare l’intervento dell’imprenditrice sul palco.
Accanto alla testimonianza di Ecovillaggio, la storia di altri imprenditori e imprenditrici green che hanno raggiunto i loro obiettivi aziendali mettendo al centro la responsabilità sociale d’impresa.
Il Festival dello Sviluppo Sostenibile ha offerto spunti e riflessioni interessanti ad una platea diversificata di professionisti. Per questo abbiamo pensato di valorizzare e riportare di seguito i concetti più significativi di questa edizione, come l’impegno nel “Raccontare la sostenibilità” focus del corso di formazione per i giornalisti.
“Comunicare la sostenibilità vuol dire anche dar voce all’impresa del bene contro le cattive notizie che invece popolano i media”. Lo afferma Jacopo Storni, collaboratore di Buone Notizie, il settimanale del Corriere della Sera che ha scelto di mettere nero su bianco lo sguardo positivo sul mondo.
“Sembra che ci sia sempre poco spazio per le buone notizie e che i giornalisti, in particolare i direttori, siano ormai diventati analisti. I media on line vivono la competizione dei click mentre la vendita dei quotidiani cartacei continua a calare. Possiamo, anzi dobbiamo cambiare rotta anche noi operatori dell’informazione. Iniziamo a pulire il lessico con cui diamo le notizie, a renderlo più bello e più buono. Le continue notizie dei profughi che annegano in mare, insieme a fatti di mafia e di corruzione popolano il palinsesto di tutti i giornali. A fronte di questo scenario crediamo che il nostro sia il più terribile dei paesi dimenticando che circa 6 mila volontari hanno fatto della loro vita un capolavoro. Sono coloro che mettono le loro giornate al servizio degli altri”.
Le fakenews sono un rischio serio per l’ambiente e il clima. Sono le parole di Enrico Cancila di Art ER – attrattività, ricerca e territorio dell’Emilia Romagna. “L’informazione distorta o falsa può generare effetti virali negativi e attivare circuiti viziosi nelle comunità. Il dato positivo è la crescita delle aziende che investono nella comunicazione sostenibile e intraprendono un cammino di responsabilizzazione anche con l’acquisizione di certificazioni ambientali rilasciate da enti terzi. È il caso dello standard di qualità ISO:9000 riconosciuto e valido in tutta Europa. Questa “terzietà” offre una garanzia al brand, al marchio e all’utente/utilizzatore finale”.
“Oggi il target di un’azienda non è più solo il cliente, ma il dipendente, la società, l’opinione pubblica, i media, il mercato finanziario” – spiega Giovanna Zacchi Bper Banca e attività di RSI. “L’utente, sempre più esigente, non cerca più solo beni di consumo ma valori, stili ed esperienze di vita, emozioni e relazioni. Le aziende devono individuare la loro vision (quali valori sposare) e comunicarla al consumatore in modo trasparente e coerente. Inoltre ciò che si acquista deve rispecchiare i valori di sostenibilità che l’azienda stessa comunica all’esterno”.
Pierluigi Stefanini Presidente Asvis: “Tutti dobbiamo concorrere alla promozione di attività strategiche e rileggere con la chiave di Agenda 2030 le normative della regione Emilia Romagna. Insieme alla Lombardia, la nostra Regione manifesta le performance più interessanti. Certo ci sono elementi critici sui cui lavorare e occorre accelerare di fronte all’emergenza che stiamo vivendo. L’obiettivo è ripristinare un equilibrio ed un’armonia tra l’uomo e la Terra”.
“Felicità in azienda” è il tema portato al Forum da Alessandro Invernizzi presidente onorario Lurisia: “L’obiettivo di ogni azienda non può essere solo quello di fare profitto, ma di far sentire realizzate le persone che ci lavorano. Ciò diventa possibile se c’è la condivisione e l’apertura e si sviluppa un senso di comunità. Il leader deve essere un faro per l’azienda, portando come esempi l’educazione e la disciplina. Le aziende in cui il personale è felice e ed esprime un benessere emotivo sono le più efficienti. Tre sono i capisaldi di un’azienda: soldi, struttura e capitale umano. Quest’ultimo è l’elemento differenziante su cui bisogna investire se si vuole veramente mettere al centro dell’azienda la persona.
La seconda giornata del Festival dello Sviluppo Sostenibile si arricchisce della presenza di due nomi importanti: Stefano Zamagni docente dell’università di Bologna e Leonardo Becchetti docente dell’università Tor Vergata di Roma sul tema dell’ Economia Civile.
“Negli ultimi anni si è riacceso l’interesse per l’economia civile grazie all’attenzione crescente verso lo sviluppo sostenibile. Gli economisti hanno diffuso il concetto della crescita ma lo sviluppo si lega al concetto di libertà (sviluppo deriva dal latino viluppo, il quale indica un intreccio confuso di fili. Quindi il termine s-viluppo indicherebbe lo scioglimento di questa matassa). La crescita di un Paese si sviluppa secondo tre dimensioni: economica, sociale e spirituale. Non si può soltanto lavorare per massimizzare il PIL (economia economica) e trovarci a vivere in un ambiente distrutto e con relazioni sociali inesistenti. Economia civile significa massimizzare il bene comune che ha uno scopo triplice: salvare l’ambiente, ridurre le disuguaglianze e aumentare la felicità collettiva”.
Il valore della generatività è quello apportato al dibattito da Becchetti tra i fondatori di ETICA SGR (società di gestione del risparmio con lo scopo di rappresentare i valori della finanza etica nei mercati finanziari). “Tutti siamo chiamati a contribuire alla generatività ovvero ad agire in modo attivo per uno sviluppo sostenibile e felice. Papa Francesco ci ricorda che il tempo è superiore allo spazio perché la via del progresso è un processo. Il tempo è fluido e rappresenta la chiave per evitare di rimanere “incollati” allo spazio. Il Mercato e lo Stato non possono fare a meno del terzo elemento che è la comunità. Siamo alla presenza di un modello tripolare, dove occorre creare la città delle anime quindi l’agire per il benessere collettivo”.
A fine evento, ecco le nostre principali conclusioni:
- i cittadini premiano le realtà produttive che dimostrano con le parole ma soprattutto con i fatti e i comportamenti, l’impegno della responsabilità sociale d’impresa;
- Agenda 2030 e i 17 Global Goals sono ancora poco conosciuti e chi si occupa di fare comunicazione ha il dovere di diffondere con continuità ma anche in modo coerente, aiutando a combattere le fake news.
- Iniziative di educazione e divulgazione della cultura della sostenibilità come quelle promosse da ASVIS aiutano a riempire di fiducia, speranze e contenuti le comunità.
Il Festival dello Sviluppo Sostenibile è stato patrocinato dalla Regione Emilia Romagna, dal Comune di Modena, dall’Università di Modena e Reggio Emilia e dall’Associazione Aziende Modenesi per la RSI che ci menziona in questo articolo.
Ringraziamo il team di MediaMO per l’iniziativa, la disponibilità e la concessione del materiale fotografico pubblicato in questo articolo.