Ecovillaggio Montale, quartiere ecoresidenziale a impatto zero, promuove tra gli studenti la cultura della bioarchitettura e i principi della sostenibilità.
Ma come si diventa imprenditori immobiliari virtuosi? Secondo i professionisti di Ecovillaggio Montale è importante costruire una “coscienza ecologica”, studiare e aggiornarsi costantemente, fare attenzione agli aspetti economici e sociali delle costruzioni legati alla salute e all’impatto sull’ecosistema.
Progettare un edificio biocompatibile significa limitare il numero di emissioni inquinanti, aumentare il comfort abitativo, prevenire e combattere i cambiamenti climatici aiutando il Pianeta.
L’ecoquartiere di Montale è un esempio pratico di bioarchiettura che accoglie in diversi periodi dell’anno gli studenti per supportarli nella formazione sul campo. A Settembre in Ecovillaggio Montale è arrivata Giulia Vaccari Sarto, al quarto anno dell’Istituto Tecnico per Geometri “Guarino Guarini” di Modena. Lo stage inserito nel progetto di Alternanza Scuola Lavoro ha offerto alla studentessa un’occasione di crescita personale e culturale.
Prima di iniziare l’intervista, ecco la sua premessa:
Non avrei compreso il significato della bioarchitettura senza l’esperienza diretta in Ecovillaggio Montale. Sin dai primi anni delle superiori sono appassionata di progettazione degli edifici che sperimentavo al computer. Oggi posso dire di aver visto le basi di una nuova costruzione ed è come se avesse preso vita un sogno.
Cosa ti ha colpito di Ecovillaggio Montale?
Tanti elementi che posso provare a riassumere in: innovazione sostenibile e tecnologica, riduzione di sprechi e abbattimento delle emissioni di CO2, un impegno a 360 gradi verso l’ambiente, equilibrio tra costo – prestazione degli immobili, il benessere di chi abita in Ecovillaggio. Ho trovato uno staff di professionisti uniti e affiatati anche nella gestione dei problemi e quindi nella ricerca di soluzioni. Credo che questo sia un aspetto vincente.
Entrando nello specifico, di cosa ti sei occupata durante lo stage?
Sono diventata più brava nell’utilizzo di programmi grafici come Autocad ed è stato stimolante monitorare giornalmente la produzione di energia fotovoltaica. Un’ esperienza interessante è stata la visita insieme alla mia tutor l’arch. Valentina Nigro all’interno della Sala Mostra di Fiorano Modenese dove i professionisti di Ecovillaggio consigliano i clienti sul piano estetico, anche nella personalizzazione del loro appartamento.
-Consiglieresti ad uno studente l’alternanza scuola-lavoro?
Assolutamente si. Grazie a questo progetto ho capito cosa significa non solo costruire, ma costruire secondo buone pratiche. Tornerò in Ecovillaggio il prossimo anno per continuare ad imparare e migliorare.
-Quali buone pratiche si possono applicare nella vita quotidiana?
Dalla raccolta differenziata al fare un utilizzo parsimonioso di risorse preziose come l’acqua che non è illimitata. Utilizzare fin quando è possibile la luce naturale al posto di quella artificiale e l’aria naturale invece di quella condizionata. Sono piccole buone abitudini che, se condivise da tutti, possono aiutare l’ambiente e noi stessi a vivere meglio.
Il punto di vista della tutor di Ecovillaggio Montale: arch. Valentina Nigro
Esperienze come queste formano le giovani generazioni che hanno voglia di imparare e di sperimentare le dinamiche del mondo del lavoro. La nostra tirocinante Giulia ha potuto assistere alle prime fasi di progettazione delle palazzine di Ecovillaggio. Credo che sia un’esperienza unica per chi come lei abbia passione per le costruzioni e in particolare la bioarchitettura. L’alternanza Scuola-Lavoro è un modo intelligente per coinvolgere attivamente gli studenti e trasmettere un bagaglio di strumenti e competenze pratiche. Auguriamo a Giulia un buon inizio scolastico e ci ritroveremo insieme nel 2019 per la seconda parte del percorso formativo.
Ecovillaggio Montale aderisce all’Associazione Aziende Modenesi per la Rsi (Responsabilità Sociale d’Impresa) ed è tra le imprese che hanno sposato il progetto formativo “Alternanza Scuola Lavoro”. L’obiettivo è dare agli studenti più competenze, per sapere e saper fare.