L’alternanza scuola lavoro è una rivoluzione non solo per le scuole, ma anche per gli studenti e le imprese che tentano di avvicinare il mondo della formazione a quello del lavoro. Una mission didattica e formativa che vede riconfermato il ruolo di Ecovillaggio Montale, quartiere green dove continua l’interscambio con gli studenti dell’Istituto Tecnico per Geometri “Guarino Guarini” di Modena.
Qui potrete leggere le esperienze di altri due giovani tirocinanti in Ecovillaggio Montale: Vlad Broasca e Nicholas My.
L’obiettivo è stimolare i giovani, trasmettendo competenze e strumenti pratici ancorati ai programmi scolastici e in linea con lo sviluppo bio ed ecosostenibile.
Le porte di Ecovillaggio si sono aperte per Laura Macro studentessa al quarto anno dell’istituto superiore di Modena. Alla prima esperienza come alternanza scuola lavoro fa un consuntivo di queste prime due settimane di full immersion nell’ ecoquartiere di Montale:
“Ho offerto spontaneamente la mia disponibilità per il tirocinio quando la mia insegnante ha parlato di questa possibilità in Ecovillaggio. Oggi posso tracciare un bilancio positivo visto che da poco ho concluso il primo periodo di stage, sotto la guida dell’architetto Valentina Nigro. Ringrazio Ecovillaggio per questa opportunità, per l’accoglienza e soprattutto per avermi dato la reale possibilità di mettermi in gioco”.
Qual è l’idea di alternanza scuola lavoro tra i giovani di oggi?
“C’è uno stereotipo alla base di questi percorsi formativi. Si pensa, e ogni tanto accade, che l’alternanza sia un progetto poco efficace perché le imprese ospitanti lasciano poco spazio ai tirocinanti o li impiegano in mansioni poco qualificate. Io posso testimoniare che ci sono aziende, come Ecovillaggio che mettono i giovani nelle condizioni di conoscere e di imparare facendo. Guidata e stimolata dalla mia tutor ho toccato con mano materiali e metodi di bioedilizia e bioarchitettura”.
Come hai trascorso la tua formazione?
Da momenti teorici e quindi di spiegazione da parte del team di Ecovillaggio a ore di pratica, entrando fisicamente in cantiere ed in contatto con la squadra di professionisti e operai. Spero che da queste mie parole molti giovani possano cambiare la loro idea (negativa) sullo stage che invece è una tappa importante per la crescita e l’apprendimento di modelli di sviluppo per il futuro”.
Ti piace lo stile architettonico di Ecovillaggio?
Moltissimo, lo trovo innovativo al punto giusto. Se potessi scegliere, comprerei e vivrei nell’attico, circondata da verde in un’atmosfera rilassante. Ciò che più mi ha colpito è lo studio e la ricerca che sono alla base delle case di Ecovillaggio e di tutto il quartiere: dal verde con la scelta sapiente di piante e alberi che assorbono CO2 e disinquinano, alle assonometrie solari, per non parlare della cromoterapia per la scelta dei colori delle case e dell’ambiente intorno.
Quali insegnamenti hai tratto da questa esperienza?
Ho capito che non si smette mai di imparare e che un team affiatato e compatto consente di superare in tempi rapidi le problematiche che possono nascere dalla progettazione alla realizzazione di un’abitazione. Creare un gruppo di professionisti che sappiano lavorare bene e in armonia è certamente un vantaggio per la crescita dell’azienda e per i suoi clienti.
Credi che la bioedilizia sia il futuro?
Sono molto affascinata da questo mondo e mi auguro possa continuare a diffondersi tra gli imprenditori italiani e non solo. Aiuta le persone a vivere meglio e agisce positivamente per il Pianeta. Di certo se progetti e immetti sul mercato un prodotto ecosostenibile come un’abitazione green, prima di curare l’aspetto commerciale, hai il compito di rendere consapevoli le persone del fatto che una scelta sapientemente green può cambiare in meglio il futuro.
La giovane stagista tornerà in Ecovillaggio Montale per il secondo interscambio da metà maggio a metà giugno 2018.