Trattate bene la Terra! Non è un’eredità dei vostri padri, ma un prestito dei vostri figli.
Ecovillaggio Montale è esempio di innovazione e resilienza in ambito urbanistico ed edilizio. La sfida di oggi e per i prossimi anni sarà quella di contribuire all’attuazione del Patto intergenerazionale attraverso un impegno etico e di responsabilità sociale. L’obiettivo è soddisfare i bisogni attuali senza compromettere lo stesso diritto delle future generazioni.
Per Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e neo Ministro alle infrastrutture “ascoltare i giovani è un dovere di giustizia intergenerazionale e tale principio andrebbe inserito nella Costituzione”.
In una nota stampa dell’ASVIS si legge: “I giovani e le giovani hanno il diritto di essere ascoltati sulle decisioni e sui provvedimenti che incideranno sul loro futuro. Per questo li abbiamo chiamati a confrontarsi sulla bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La nostra bussola a livello mondiale continuerà ad essere Agenda 2030 con i suoi SDGs (Sustainable Development Goals) ovvero i 17 obiettivi individuati per la salvaguardia del Pianeta.
I Global Goals ci guideranno nello sviluppo sostenibile per accelerare lo sviluppo di progetti innovativi, anche nel settore dei trasporti e dell’edilizia, come quelli in corso di progettazione e realizzazione in Ecovillaggio.
Un ecoquartiere capace di “ascoltare” i bisogni e i desideri di chi vuole acquistare casa dimostrando che cambiare rotta energetica è possibile, sognando un mondo libero dai combustibili fossili. Le residenze di Ecovillaggio, dove già abitano oltre 80 famiglie, non intaccano l’ambiente ma lo valorizzano fondendosi in esso con equilibrio e rispetto.
In Ecovillaggio la progettazione del verde è stata centrale sin dalle prime fasi.
“Abbiamo pensato verde, abbiamo disposto la vegetazione nel cuore di Ecovillaggio” – spiega l’agronoma del Paesaggio Marcella Minelli. La progettazione del verde è stata il punto di partenza e non come spesso accade il punto di arrivo e questo ha fatto la differenza in termini di benessere per l’ambiente e le persone.
Abbiamo lavorato e puntato molto sulla capacità che ha la vegetazione di assorbire CO2. Pensate che un ettaro di prato assorbe 3-4 tonnellate di CO2 in un giorno”.
Un pioppeto “rinfresca” Ecovillaggio e le sue abitazioni
I pioppi sono stati scelti per la capacità di assorbire CO2, restituire ossigeno, catturare le polveri e raffrescare.
La forza di raffrescamento di un pioppo è paragonabile a cinque condizionatori accesi venti ore al giorno.
La scelta e il posizionamento di tutte le essenze in Ecovillaggio è il risultato di uno studio ad hoc: tutti gli alberi sono di origine autoctona, tipici della zona, caducifoglie. In altri punti sono stati piantati l’Olmo e la Quercia perché assorbono più CO2 rispetto ad altre assenze.
Usare attentamente le piante, con i loro colori, i loro profumi può sicuramente creare una propensione positiva (benessere) da parte di chi ne può usufruire.
Il bisogno di tornare alla Natura è forte e condiviso da parte di tutte le generazioni. Serve un cambio culturale ed una consapevolezza nuova che potremmo semplificare con un’immagine: quella delle due case. Ognuno di noi vive in una casa grande, chiamata Mondo, e una molto piccola, le quattro mura dove abita. La seconda casa sta, fisicamente, dentro la prima. E non viceversa.
Articolo a cura di Deborah Annolino – Giornalista e Ufficio Stampa Ecovillaggio Montale