L’Unione Europea sta preparando un’altra mossa verso la riduzione del consumo di plastica. Le bottiglie di plastica sono tra gli oggetti più comunemente ritrovati nelle spiagge. L’uso indiscriminato della plastica deve essere combattuto: un rimedio può essere l’acqua potabile. L’idea è quella di aumentare anche nelle città italiane la presenza di fontane pubbliche e di bere dai rubinetti.
Un’azione che diventa irrinunciabile per mettere fine al quantitativo di plastica che ogni giorno finisce per inquinare i nostri mari impattando sulla catena alimentare, con gravi conseguenze per la fauna marina e quindi anche per l’uomo che anche dei pesci si nutre.
L’Italia, secondo una ricerca Canadean per la European Federation of bottled water, è il Paese europeo dove si consuma più acqua in bottiglia: spesa media a famiglia di 10 euro al mese.
Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha annunciato l’intenzione di rivedere la direttiva sull’acqua potabile, con obiettivo la riduzione del consumo di plastica per le bottiglie e di aumentare la fiducia dei cittadini nell’acqua di rubinetto, migliorandone anche la qualità con nuovi criteri di sicurezza.
L’alternativa, come detto, è quello di consumare l’acqua dal rubinetto ma per far questo è indispensabile che ogni cittadino possa accedere a informazioni chiare e aggiornate sulla qualità dell’acqua pubblica nella zona in cui vive. Lavorare su questi dati è uno degli impegni della Commissione Europea per ridurre del 17% il consumo delle bottiglie di plastica.
La fiducia degli italiani è ancora bassa: secondo i dati Istat una famiglia su tre dichiara di non fidarsi dell’acqua di rubinetto.