Un impegno a 360 gradi sulla ecosostenibilità, per progettare e costruire in modo ecologicamente consapevole. Questo il tema conduttore della visita aziendale in Ecovillaggio Montale con protagonisti imprenditori impegnati nella bioarchitettura e bioedilizia.
L’incontro previsto nel programma “Sustainability Management & Innovation: azioni di informazione e sensibilizzazione tra Competitività e Responsabilità Sociale di Impresa”, è stato organizzato da Zenit Formazione in collaborazione con l’Associazione Aziende Modenesi per la RSI e il supporto di Focus LAB. Si tratta di percorsi formativi e di consulenze personalizzate rivolte alle imprese sui temi della “Green Innovation” con il finanziamento della Regione Emilia-Romagna e del Fondo Sociale Europeo.
Il gruppo di imprenditori è stato accolto lunedì 11 dicembre dal team di Ecovillaggio Montale per una presentazione iniziale del progetto:
“In questo quartiere ecoresidenziale – spiega Silvia Pini ideatrice e imprenditrice– nulla è lasciato al caso e ogni elemento concorre alla creazione del comfort abitativo fuori e dentro casa: dalla cromoterapia con la scelta dei colori pastello delle residenze e del verde colore dell’equilibrio alla massima efficienza energetica degli appartamenti che sono certificati Nzeb (Nearly Zero Energy Building – edifici ad energia quasi zero) e non utilizzano gas, alla raccolta delle acque piovane da utilizzare nei momenti di siccità. Un elemento importante dell’ecoquartiere è la mobilità sostenibile, una viabilità lenta che ricalca le centurie romane per coniugare passato, presente e futuro con lo stimolo alla mobilità elettrica”.
Costruire un quartiere è una sfida impegnativa e al tempo stesso un’opportunità di riqualificazione per il territorio e la comunità che lo vive. Il progetto di Ecovillaggio Montale parte nel 2010, in un momento buio per l’edilizia. Ma le scelte green e il modello ecologico prescelti hanno permesso di superare la crisi e rendere fattibile un obiettivo: cambiare rotta nel campo dell’immobiliare, introducendo innovazione sana nel modo di costruire e di abitare, nel rispetto della natura e della persona. Ecovillaggio Montale incorpora fin dall’inizio la scelta di abbandonare l’utilizzo di combustibili fossili per la climatizzazione, per questo ha già raggiunto l’obiettivo che per l’Unione Europea è al 2050 e si può definire un quartiere decarbonizzato.
Oggi Ecovillaggio Montale si presenta aperto e connesso alle generazioni future, grazie al mondo della scuola e delle università con cui condivide iniziative e percorsi formativi. In particolare sono attive collaborazioni e sinergia con l’università Agraria di Bologna, l’International School di Modena, l’Istituto per Geometri “Guarino Guarini”, l’Osservatorio Geofisica di Modena. Ecovillaggio è inoltre in contatto con alcuni professionisti quali il meteorologo certificato e divulgatore ambientale Luca Lombroso da cui nascono le ecopillole – cause e cure per un pianeta malato, per raccontare in modo semplice e applicativo la sfida della decarbonizzazione, un processo irreversibile nel mondo e già avviato in quartieri virtuosi come quello di Ecovillaggio.
Questo è il momento del fare, dell’agire consapevolmente per il futuro del Pianeta e quindi per preservare la nostra esistenza.
In linea con gli obiettivi della visita aziendale, gli imprenditori hanno potuto toccare con mano sistemi certificati costruttivi utilizzati in Ecovillaggio e rappresentati dai Blocchi Cassero e solai in legno cemento ISOTEX, facendo anche un breve tour all’interno delle ecoresidenze.
“Occorre investire prima sulla progettazione poi sull’esecuzione – ha aggiunto l’imprenditrice Silvia Pini – per eliminare il pressapochismo nel mondo dell’edilizia. Ecovillaggio è una squadra dove ognuno apporta valore ed è consapevole che è possibile migliorare e migliorarsi sempre”.
Il bilancio è positivo per i promotori dell’iniziativa Loris Manicardi (Focus Lab) e Andrea Giacomozzi (Zenit Formazione):
“La visita guidata realizzata in Ecovillaggio di Montale ha rappresentato il perfetto punto di arrivo di un modulo introduttivo sui temi della sostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
Ecovillaggio rappresenta infatti una sintesi tangibile di un lungo lavoro di integrazione tra progettazione, ricerca di prodotti sostenibili e metodologie costruttive green, con una attenzione costante agli aspetti di qualità della vita. Questo approccio integrato ha fatto il paio con i temi affrontati nel corso a cavallo tra novembre e dicembre 2017, proiettando nella concretezza del settore delle costruzioni sostenibili i concetti teorici anticipati ai partecipanti. Questi, provenienti da esperienze molto diverse all’interno di imprese ed altre organizzazioni del territorio modenese, sono riusciti nel giro di tre giornate di formazione ad avere un quadro completo dei principali strumenti gestionali ambientali a disposizione delle imprese: in particolare sono stati approfonditi gli strumenti di certificazione ambientale di prodotto e processo, completati durante la visita in Ecovillaggio dagli approcci più recenti di certificazione delle prestazioni energetiche degli edifici, come per esempio il modello Nzeb (Nearly Zero Energy Building).”
All’incontro con gli imprenditori ha partecipato Leonardo Tombesi, modenese di 25 anni, prossimo alla laurea in Economia Internazionale con una tesi sui Sistemi di accumulo energetici, positivamente colpito dalla sintesi di ecosostenibilità rappresentata da Ecovillaggio: “E’ interessante per un giovane sapere che esistono sul mercato abitazioni esteticamente belle, di grande tecnologia e con costi abbordabili. Ciò che mi affascina sono le sfide future di progettazione come l’area che sorgerà all’interno del parco di Ecovillaggio dove i giovani potranno ritrovarsi. Spazi di cui alcune città sono carenti e che invece all’estero sono molto diffuse”.
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